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Casa Tartini: La Bibloteca. Intervista con Kristijan Knez, video di presentazione, produzione 2021.




Lascito de Castro



Il fondo librario del prof. Diego de Castro (Pirano, 1907 - Roletto (To), 2003), donato per lascito testamentario alla Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini”, è composto dalla biblioteca privata dell’illustre piranese dalla poliedrica personalità, statistico, demografo, diplomatico, storico, editorialista ed intellettuale impegnato. Si tratta di una raccolta specifica, di oltre 6000 titoli, che rispecchia i suoi molteplici interessi nonché impegni svolti nel corso della sua lunga esistenza. Una parte considerevole dei materiali è costituita da volumi, riviste, repertori e annuari di statistica. Il professore, infatti, era uno dei maggiori statistici italiani, docente presso vari atenei, tra cui quelli di Torino e di Roma. Dagli anni Trenta dello scorso secolo in poi si era dedicato a svariati aspetti relativi a questa disciplina, prestando attenzione sia all’analisi dei problemi economici sia agli aspetti demografici.

In Istria e a Trieste il nome di Diego de Castro rimanda soprattutto alla sua opera di rappresentante della Repubblica Italiana a Trieste presso il Governo Militare Alleato e al suo successivo impegno di storico delle vicende del confine orientale d’Italia. Gli studi e le analisi relativi a quella stagione confluirono nella sua monumentale opera La questione di Trieste. L’azione politica e diplomatica italiana dal 1943 al 1954 uscita in due volumi nel 1981.
Diego de Castro era stato coinvolto direttamente nelle vicende del secondo dopoguerra. Nel fondo librario si trovano opuscoli, pubblicazioni propagandistiche, relazioni, opere edite in occasione del Trattato di pace del 1947 e del Memorandum di Londra del 1954 e una non indifferente documentazione uscita dalla metà degli anni Quaranta del secolo scorso in poi. Tale sezione del lascito riunisce buona parte di quanto fu dato alle stampe sul nodo di Trieste, la sua storia diplomatica ed i problemi confinari in generale. In qualità di studioso del recente passato della nostra regione, de Castro aveva bisogno di un’ampia bibliografia nonché di raccolte di documenti a stampa. Sugli scaffali pertanto trovano spazio centinaia di volumi di argomento soprattutto storico e politico, come l’imponente raccolta dei Documenti Diplomatici Italiani composta da oltre un centinaio di tomi.

Un considerevole corpo di pubblicazioni riguarda la storia e la cultura in senso lato di Trieste e dell’Istria, con libri relativi al dialetto, all’economia, all’attualità, non mancano nemmeno i grandi nomi della letteratura giuliana ed altri libri di ‘buona cultura’. Tra le opere più antiche segnaliamo la prima edizione della Historia antica e moderna: sacra e profana della città di Trieste di Ireneo della Croce (Venetia 1698). Una sezione particolare riguarda il passato, la cultura e il vernacolo di Pirano. Grazie agli acquisti e agli omaggi, che conservava con particolare attenzione, de Castro raccolse un notevole numero di opere edite nel Friuli Venezia Giulia e in Istria su argomenti di vario genere. La biblioteca quindi è in qualche modo lo specchio dei vasti interessi e della poliedrica cultura del professore.

La donazione della biblioteca è stata un grande atto d’amore nei confronti della sua città natale. Era suo desiderio, infatti, che la Comunità italiana si prendesse cura del patrimonio librario che aveva raccolto con tanta pazienza e conservato con altrettanta attenzione, affinché non andasse perduto e fosse a disposizione per le generazioni venture.                  



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